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"MATILDE"

dal 25 Novembre al 15 Dicembre 2025

I 1000 volti di Cibele 

Selezione fotografica


In occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne Gianluca Galletti, già ambasciatore della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), presenta scatti inediti in bianco e nero.


Attraverso il linguaggio potente e silenzioso della fotografia, Galletti esplora il tema della forza femminile, della resilienza e della dignità di fronte alla sofferenza e alla rinascita. Ogni immagine diventa un racconto, un frammento di umanità che invita a riflettere, a prendere posizione, a non restare indifferenti.


Il bianco e nero, cifra stilistica dell’artista, amplifica le emozioni e restituisce una dimensione intima e universale insieme, in cui luce e ombra si fondono per dare voce a chi troppo spesso non ne ha.


Con questa mostra, Galletti rinnova il suo impegno civile e sociale, trasformando la fotografia in strumento di consapevolezza e cambiamento.

Scarica Deplian e critica in PDF

Con il patrocinio di

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Introspezioni

21 -11- 2025 Ospedale civile di Baggiovara

Con l’inaugurazione della mostra “Introspezioni” del fotografo Gianluca

Galletti, promossa in collaborazione con LILT, si dà il via alle celebrazioni “in

loco” dell’Ospedale Civile di Baggiovara per il ventesimo anno di attività e apre le porte alla propria cittadinanza con l’iniziativa “In the Hospital”, una giornata in cui sabato 29

novembre 2025  sarà possibile scoprire i luoghi della cura e della ricerca,

partecipare a momenti culturali, musicali e scientifici.

Il giorno venerdì 21 novembre 2025 alle ore 12.30 presso l’Ospedale Civile di

Baggiovara (Modena) erano present per l'inaugurazionei:

 Ingegner Luca Baldino, Direttore Generale AOU Modena

 Dottor Paolo Barbieri, Responsabile Settore Comunicazione

 e Informazione AOU Modena

 Dottoressa Marisa Pugliese, Direttrice Psicologia Ospedaliera AOU Modena

 Claudio Dugoni, Presidente LILT Modena

 Professor Giovanni Tazzioli, ex Direttore Chirurgia Senologica AOU Modena

 Angelo Malara, Direttore di Space Gallery

 Gianluca Galletti, fotografo e autore della mostra

 Benedetta Terzi Studio Terzi Architettura - Mecenate

Introspezioni

13 scatti di Gianluca Galletti


“Detesto l’odore degli ospedali, mi ricorda quando sono nato”


       Giosuè Deriu


IL METODO SCIENTIFICO

Numerosi studi di neuroestetica e psicologia ambientale dimostrano che all’interno di strutture mediche la visione di immagini armoniose, colori equilibrati e forme evocative, stimola la produzione di endorfine e serotonina, riducendo ansia e stress di medici e pazienti.


DALL’ESPERIENZA

L’unica volta in cui sono stato ricoverato in ospedale ho capito come il luogo diventi in tempo zero la tua casa, un po’ come quando si alloggia in hotel. C’era un quadro nella mia stanza, molto grande, ogni tanto lo guardavo e pensavo: “Mamma mia quanto è brutto”

Nonostante ciò, continuavo ad osservarlo trovando ad ogni sguardo maggiore percezione degli aspetti orribili di quella crosta incorniciata.

Per quanto fosse brutto, quel quadro mi ha fatto molta compagnia.


PER LO SVILUPPO

Ospitare esposizioni di opere d’arte negli spazi comuni degli ospedali è una cosa fantastica, l’arte e la scienza che si rincontrano per gli stessi scopi, dove luna aiuta l’altra.


COME LA FOTOGRAFIA

Iniziare questo percorso con la fotografia, è una scelta ponderata.

La fotografia è un veicolante artistico versatile, perché il pensiero generale del subconscio parte dal presupposto per cui chiunque può fare una foto, inoltre rappresenta qualcosa di reale, quindi qualcosa di già conosciuto, familiare. Attraverso questo veloce processo lo  spettatore viene catturato e si ritrova a comunicare con l’opera.


QUANDO IL GALLETTI

La selezione di 13 opere del fotografo Gianluca Galletti è un gesto di attenzione verso lo spettatore, l’opera, prevalentemente in bianco e nero, osserva chi l’ammira, creando un reale gioco di sguardi, dove lo sfondo, buio, rispecchia l’animo oscuro che avvolge nei mutamenti, uno

sfondo di assenza, dal quale i soggetti esprimono le loro emozioni  senza appesantirle, come se nella nudità dell’esistenza, la propria pelle, fosse il vestito adatto per le guerre stellari. Mentre gli angoli elaborati delle figure danno risalto alle geometrie, lo sfondo schiarisce, dal

bianco giunge alle tonalità calde, prende colorito e dalle mani di una giovane ragazza, arriva la forza che invita ad avanzare, verso nuovi toni.


DAL MAESTRO

Carl Gustav Jung, mentre faceva l’assistente nell’ospedale Burgholzli di Zurigo, fece incorniciare una piccola collezione di acquerelli per la sua stanza: “Nella mia vita isolata e tutta dedita al lavoro, ho un incredibile bisogno di qualcosa di bello e di elevato; se per tutto il giorno ho avuto davanti agli occhi l’opera della distruzione di anime e corpi, mi sono dovuto immergere in ogni sorta di sentimenti penosi e ho cercato di penetrare processi di pensiero confusi, spesso orribilmente intricati, la sera ho necessità di qualcosa che si trovi a un livello superiore della natura”.

C.G.J.


Giosuè Deriu

Introspezione

    Solitudini dal 31 Agosto al 9 Settembre 2024

    Solitudini.

    Sono Solitudini silenziose, inevitabilmente introspettive. 

    Solitudini accoglienti, che si lasciano osservare. Avvicinare.

    E chiedono. Senza pretesa di risposta. 

    Chiedono di pensare. Di prendersi un tempo per sé.

    Chiedono di ascoltare la voce dentro.

    Mario Arturo Ascari

    presidente della Fondazione Cr Carpi ci onora di uno scatto insieme a Gianluca Galletti. Pianificare non è una parola ad uso esclusivo delle istituzioni finanziarie. Pianificare è una parte fondamentale del percorso artistico. Come la fiducia dei mercati, la fiducia nei mercanti d'arte. La strategia Buy and Hold è consigliata per le opere di Gianluca Galletti così potranno infonderti quella calda vibrazione che emanano ogni giorno.
    Arte e finanza sembrano distanti, in realtà si mischiano nella sapiente tavolozza della vita. 

    Gazzetta di Modena 02-09-2024

    Scarica PDF

    Gianluca Galletti

     Gianluca Galletti nasce fisicamente nel 1973 e in camera obscura nel 1990 e cresce artisticamente folgorato dalla fotografia di Moda che furoreggiava.Nei primi anni 2000 rimane inizialmente spiazzato dal passaggio epocale rullini / digitale.

    Ben presto capisce che il supporto non è vitale e Ripresosi dal lutto analogico conferma in sé che è l’idea e e la struttura culturale dell’estetica per compierla ad essere la Fotografia.

    Lo studio della fotografia viene da subito affiancato allo studio del teatro.

    Le intenzioni. Il rapporto diretto tra la persona che darà vita all’immagine e il fotografo.

    La domanda è “Vuoi diventare Opera d’Arte”

    Collocare nel progetto il soggetto rendendolo consapevole di cosa va a rappresentare quell’immagine che insieme si andrà a creare: Il contesto.

    La vera ossessione è la ricerca del Mistero femminile. Un mistero per ogni donna. L’unicità.

    Soverchiare il modello di donna dove tutte dovrebbero confluire e invece contemplare e raccontare una forma autentica di femminile.

    ABBANDONARTI.

    L’idea dell’abbandono condiviso con le persone che hanno posato per questa

    sessione è aperto all’idea ampia dell’abbandono.

    Che va dalla dimenticanza di se stessi, dal non accorgersi di sé, dal sottovalutarsi

    dall’(appunto) abbandonarsi nella dimenticanza sino al momento più alto del

    scontatto di sé. L’abbandono, il lasciarsi andare.

    Ad un passo da un’estasi. Possibile

    solo nel momento dove si ha veramente un contatto forte conUna fiducia che

    permette proprio l’abbandono, un cadere all’indietro certi di essere presi, di cadere

    nel sicuro e nella bellezza. Quindi in un titolo viene compreso un arco di intenzioni

    che possono essere addirittura agli antipodi. Il lavoro di regia durante le riprese ha

    lasciato piena libertà di scelta a chi si è prestata. Le foto è quel che mi sono concesso

    di riportare.



    Scatti in Mostra il 28 Aprile 2024

      Gianluca Galletti

      01 INTRODUZIONE

      La vera civiltà dovrebbe partire dal distruggere l’idea di modello unico femminile. 

      Mi viene in mente l’idealizzazione della strega: Quello che non si riesce ad ammaestrare si brucia. Quello che è misterioso deve essere svelato e fermato. Perché incontrollato. 

      Oppure deificato. Ma la donna non ne ha necessità di comprimersi nell’immobilità di un feticcio. Invece una donna, in quanto essere, vive, si muove e muta nel suo modo per dare un senso ad una esistenza.

      “Se diventerò megafono m’incepperò”, cantavano i CSI. 

      Quindi idealizzazione e il contrario: dell’icona femminile che diventa nulla. Aria. Imprendibile. Scolpito nel marmo che passa in stato gassoso. 

      A fianco all’irraggiungibile penso come la dimensione femminile viva un continuo contatto col sangue.

      La visione più diretta dell’essere Vita, da esserne l’origine. Da risultarne Il colore e la forza. Corpo ed essenza.

      Non c'è niente di più femminile che il sangue. 

      Quindi Non c'è niente di più materiale del destino di una Dea. esattamente come non c'è niente di più Terra del Pianeta Terra

      Tutto e il contrario di tutto. In una coerenza Che racconta di una unicità. Per ogni donna. 

      Qualcuno scrisse: dentro me ti sto deificando. Ma quando ti sogno, la tua pelle esiste.

      02 STIMOLO

      Tutto ha un senso. Un valore sinergico. Un armonico. Non esiste una parte di corpo scollegata alle altre. Non esiste il corpo lontano dal pensiero.

      Donna. Musa. Opera d’arte compiuta e Ispirazione. Quindi un nuovo inizio da dove il femminile arriva col pensiero sintetizzato dalla propria estetica. Da quel che si consegna agli occhi e al sentire altrui.

      Donna Maestra a Decontestualizzare l’erotismo, la seduzione, e raccontare femmina essenza. Universale.

      Pulire tutto dallo sguardo del desiderio. Del possedere. 

      Seguire il tempo umano. Inspiro, apnea piena, espiro, apnea vuota.

      Il nostro cuore va sempre alla stessa velocità nonostante il ritmo forsennato.

      Pure il nostro cervello non ha aumentato la capacità di elaborazione di stimoli nonostante siano moltiplicate le sollecitazioni.

      03 SVOLGIMENTO

      Per raccontare di ogni donna bisogna andare quindi all’origine.

      Il solo punto in comune è lo sviluppo del feto, parto e la nascita.

      La prima parte, fetale, in sospensione, una sorta di apnea, nel nero.

      La seconda parte, il parto, nel rosso. La parte più veemente.

      La terza parte nel bianco. La luce. L’inizio. La sorpresa di sé. Vivere tutto per la prima volta. 


      04 CONCLUSIONE

      Consegnare in immagini un codice di una essenza universale.

      Una utopia realizzabile.

      La meraviglia è che Sarà discutibile sempre. Riscrivibile. Ricodificato in base a chi pensa, a come si realizza, al contesto storico,

      È una Malinconia di una vita non vissuta. Una mancanza atavica. Una necessità di vicinanza. Di poter sentire. L'odore. Il caldo del corpo. 

      Questo è il mistero. 

      Siamo così piccoli che l’unico paragone sarebbe: fare l'amore col Pianeta Terra. O con il cielo. Ma l'arte è espressione di un impossibile.

      E la donna è Arte che cammina.

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