La sedia, quella impagliata, è per Zanellato il simbolo dell'ospitalità. Quando l'ospite entra in casa gli si porge una sedia; egli deve dimenticare la provvisorietà della visita, riposarsi se è stanco.
In Zanellato la sedia, dall'umiltà del suo ruolo, si innalza a strumento di amicizia. Dopo la stretta di mano e il saluto orale essa assume una parte importante nei rapporti umani, oseremmo dire pari al significato evangelico dell'acqua per gli assetati e del cibo per gli affamati.
Questa è l'idea originaria che portò Zanellato a dipingere le sue "sedie" come "persone"; alla base il desiderio di rendere giustizia ad un oggetto di uso quotidiano, indispensabile, che si consuma nel suo continuo, ignorato rapporto con l'uomo. Ecco perché la paglia è, nelle prime opere, sfilacciata; qualche piolo è spezzato; le spalliere sono frantumate.
Zanellato osserva l'uomo, nota che non solo non rispetta gli oggetti, nemmeno i suoi simili, il mondo intero; le sedie si deteriorano ulteriormente. Nelle ultime opere le sedie appaiono sempre più frantumate, irriconoscibili, immagini dell'uomo e della sua violenza.
Il significato primo della sedia si dilata semanticamente in quello di sedia-uomo. Nell'ultima produzione, la sedia non è più rappresentata isolata nella sua oggettività, le sedie si moltiplicano in uno stesso spazio, spesso racchiuso in cerchi incompleti, "insiemi" comunicanti. I frammenti della loro umanità sono intrecciati, aggrovigliati.
E ce n'è sempre una che, pur nella sua precarietà della struttura, sostiene le altre. È questa, forse, l'unica luce di speranza che anima il drammatico messaggio che si leva dalla poesia per immagini di Alfredo Zanellato.
"Alfredo Zanellato, venuto a mancare nel 2021 è un artista a tutto tondo, affermato e conosciuto non solo in Italia ma anche a livello internazionale. Vinse il primo premio alla European Art di New York nel 1962, cui seguirono mostre in Russia, in Australia, in Nuova Zelanda in Romania, in Jugoslavia, in Francia. Già dal 1955 partecipò a collettive nelle principali città italiane con presentazioni e lusinghiere attestazioni di merito di Balestrieri, Prete, Portalupi, Spinelli, Brindisi, Quilici-Buzzacchi, Breddo, Tieto, De Grada, Giuliani Oltre duecento i premi di rappresentanza e di acquisizione, oltre ad una quarantina di primi premi.
Fra i riconoscimenti più prestigiosi la Medaglia d'Oro del Presidente della Repubblica e quella della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Pittore che ha rappresentato il Polesine, la quotidianità, senza dover ricorrere a linguaggi privilegiati ma con uno stile caldo, personalissimo, accattivante segno di un raggiunto equilibrio tra le cose reali e l'idea di amore per l'umanità e per la vita, Zanellato ha esposto anche al Palazzo dei Diamanti in Ferrara e con una magnifica personale presentata dal comune amico Giuliani Galeazzo nelle sale del Castello Estense della Mesola."
Giovanni Raminelli