La mia ricerca artistica ha inizio analizzando, studiando il concetto della maschera nella società. Avevo neccessità di capire meglio me stesso,e di cercare una mia "verità". Non è facile capire se stessi, analizzarsi, guardare il proprio intimo,ma "studiando" nella storia la società e le "maschere" che da sempre legano l'uomo a se stesso e agli altri......la mia ricerca ebbe inizio. Iniziai a fare ricerche ed ad analizzare il concetto della maschera fin presente nelle prime tribù animiste africane, che usavano dipingersi il volto o indossare maschere ,per comunicare con il sole o la luna, passando per le tragedie del teatro greco, Eschilo, Sofocle, ....maschere che ricoprivano l'intera testa e permettevano agli attori di assumere rapidamente diverse identità. La funzione sociale del carnevale Veneziano, dove le maschere diventano il simbolo della libertà e della trasgressione, livellando le categorie sociali conferendo fascino e mistero. "tutto ciò che è profondo ama la maschera......Shopenhauer Fino ad arrivare alle maschere di Pirandello,.....che possono essere anche quell'identità che ogni individuo sceglie e nelle quali si immedesima.....per poter interpretare il corretto ruolo all'interno della comunità. Ed ecco che tutte le mie ricerche e analisi istintivamente entrono dentro la mia arte, nella ricerca di trovare una chiave di verità, la mia verità, o talvolta la chiave dell'illusione. Così i miei volti , in realtà sono maschere, le diverse maschere degli individui, le maschere degli stati d'animo, le maschere della diplomazia......le maschere dei ruoli. In costante "lotta" con l'istinto. La sintesi del mio pensiero fù quella di realizzare un opera (maschera) con gli occhi di specchio, così che l'interlucore guardandola, la indossava.......ritrovando se stesso senza la paura del giudizio della società, senza più schemi socio convenzionali. Lascio sempre come elemento ricorrente gli occhi,che ritenevo lo specchio dell'animo, l'unica cosa che non può mai mentire......invece con l'esperienza capii che il grande attore mente anche con gli occhi. Ora la consapevolezza, di una maschera che mai ci abbandonerà,e il sarcasmo con cui la vedo, con ironia.....con leggerezza......ma anche con profondità.E' uno stato delle cose Non può esserci realtà senza apparenza,ma neanche apparenza senza realtà. In fondo noi siamo maschere, sempre......la vita cosa sarebbe senza la maschera?.........noi siamo liberi di indossarle,......ed ecco perchè sono suggestionato ed affascinato nel poter presentare , per la prima volta, la mia arte IN MASCHERA. Credo che la suggestione di indossare consapevolmente una maschera, un costume, osservando le mie opere dia una chiave di lettura (alla mia arte) molto profonda, una chiave di lettura che in fondo porta dentro di noi l'arte, come se la stessimo indossando, respirando. E poichè io rimango un inguaribile romantico ed ottimista, traggo sempre giovamento e positività anche nei concetti profondi che "smascherano " noi stessi. La chiave di lettura è sempre l'ironia e il dolce sarcasmo......all'interno del fascino del mistero, indossando la nostra maschera. Come il Carnevale Veneziano ci insegna.....indossando quelle maschere, indosseremo un senso di libertà, e di trasgressione, indosseremo un opera d'arte. Ho sempre desiderato poter fare una mostra personale con accesso in costume e/o in maschera, ciò permetterebbe a tutti di entrare nell'intimo dell'opera (e della mia arte)......guardandola con un angolazione diversa, l'angolazione della nostra libertà e trasgressione. Coinvolgere tutti in questa visione , diventa un evento, diventa un linguaggio universale.......diventa una ludica visione onirica all'interno di tanta profondità